Valeria Golino e Viola Prestieri protagoniste il 20 marzo a SAFF2024

Un evento speciale ci aspetta mercoledì 20 marzo alle ore 19.00 alla Cineteca Milano Arlecchino: Valeria Golino e Viola Prestieri riceveranno il Premio Le Forme del Cinema di SAFF2024, in occasione dell’anteprima assoluta del documentario The Art of Joy by Goliarda Sapienza: Writing for Emancipation di Coralie Martin, alla presenza della regista.

Saranno poi protagoniste di un incontro con il pubblico dedicato ai personaggi femminili nella serialità televisiva.

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Il Premio Le Forme del Cinema è, da tradizione, uno degli appuntamenti più importanti di Sguardi Altrove. Un riconoscimento che il festival conferisce ogni anno alle professioniste, attrici, registe, produttrici che con il loro lavoro hanno dato un contributo significativo al mondo del cinema, del teatro dello spettacolo in generale. 

Dopo la premiazione di Emma Dante, nel corso della giornata di pre-inaugurazione del 9 marzo scorso, il secondo appuntamento del Premio Le Forme del Cinema 2024 sarà con Valeria Golino e la produttrice Viola Prestieri, mercoledì 20 marzo alla Cineteca Arlecchino, in occasione della presentazione in anteprima assoluta fuori concorso del documentario The Art of Joy by Goliarda Sapienza: Writing for Emancipation di Coralie Martin, di cui Valeria Golino è protagonista. 

La serata avrà inizio alle 19.00 con la proiezione del film alla presenza della regista Coralie Martin per poi proseguire, alle 20.00, con la Premiazione di Valeria Golino e Viola Prestieri e un incontro pubblico condotto dalla direttrice di Sguardi Altrove Patrizia Rappazzo e da Mariagrazia Fanchi di ALMED-Università Cattolica del Sacro Cuore. 

The Art of Joy by Goliarda Sapienza: Writing for Emancipation di Coralie Martin

Tra il 1967 e il 1976, Goliarda Sapienza scrisse L’arte della gioia, romanzo sovversivo ambientato nell’Italia del XX secolo. L’ascesa sociale della sua eroina ribelle, Modesta, rivela un personaggio bisessuale, acuto ed emancipato, che si oppone ai sistemi di dominio. Troppo scandaloso per essere pubblicato all’epoca, il romanzo lasciò la sua autrice a morire in povertà. A 100 anni dalla nascita