TUTTI I VINCITORI DI SGUARDI ALTROVE FILM FESTIVAL 2015

Assegnati durante la serata del 28 marzo i premi della XXII edizione di Sguardi Altrove Film Festival.
Premio Internazionale Nuovi Sguardi
La giuria composta da Iole Giannattasio, Elena Stancanelli e Michela Marzano ha assegnato il premio per il miglior lungometraggio a Ben Zaken di Efrat Corem con la seguente motivazione:
Grazie ad una narrazione asciutta e centrata e ad una curata messa in scena, il film ritrae con equilibrio e sensibilità le difficoltà che incontra un giovane padre single con la figlia undicenne nel delicato contesto di una periferia multietnica israeliana.
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La menzione speciale va al film russo Nine Days One Morning di Vera Storzoheva per la delicatezza e l’umanità con cui tratta il difficile tema delle adozioni, senza mai cadere negli stereotipi e i luoghi comuni.
Premio Internazionale Le Donne Raccontano
La giuria composta da Laura Delli Colli, Giovanni Giommi e Fabrizio Grosoli ha assegnato il premio per il miglior documentario a Tito’s Glasses di Regina Schilling con la seguente motivazione:
Un viaggio nella memoria personale e nella storia recente che, nonostante le ferite del passato, guarda al futuro con uno sguardo ottimista. Niente retorica e poca nostalgia in un racconto che trova la sua forza in un tocco di straordinaria autoironia.
Tito's Glasses
Menzione speciale a A Taxi With a View di Barbara Nava con la seguente motivazione:
In un mosaico di storie personali la difficile condizione di vita di un luogo speciale dove la libertà di raccontarsi dura simbolicamente il tempo di una corsa in taxi.
Premio Internazionale Sguardi (S)confinati
La giuria composta da Anna Franceschini, Lorenzo Vitalone e Rossella Farinotti ha assegnato il premio per il miglior cortometraggio a Zima di Cristina Picchi con la seguente motivazione:
Zima non solo racconta in maniera egregia, attraverso la forma cinematografica del documentario breve, una regione e una stagione, ma, grazie alla sapienza compositiva della regista, a una precisione di sguardo che non si traduce in una dittatura formale, ma anzi, in una continua apertura dell’immagine verso interpretazioni multiple, si traduce in un viaggio emotivo e percettivo dove la dimensione del freddo si cristallizza in contenuti fattuali, psicologici e sociali e, simultaneamente, in forme cangianti, ibride e metamorfiche.
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La giuria, inoltre, ha ritenuto meritevoli di menzione:
One nice day di Soosan Salamat , per la grazia e la semplicita’ racchiuse in tre minuti di perfetta e toccante narrazione, memore della tradizione iraniana piu’ neorealista, e in grado di trasmettere un messaggio positivo in maniera non didascalica, restituendo, con coraggio e con un atto controcorrente, un cinema di speranza.
Les voix de Yacine (Yacine Voices’s)  di Charlotte Menin per il raffinato utilizzo del linguaggio del cinema sperimentale, per la pregnanza con cui immagine e parola vengono messe in relazione, attraverso l’alternarsi di presenze e di assenze.
Premio Speciale SNGCI
La giuria composta da Fulvia Caprara, Laura Delli Colli, Arianna Finos, Miriam Mauti, Cristiana Paternò, Teresa Marchesi, Susanna Rotunno, Stefania Ulivi ha assegnato il premio per il miglior documentario a Tito’s Glasses di Regina Schilling con la seguente motivazione:
Perché attraversa sul filo rosso della memoria, ma senza concessioni nostalgiche, una storia privata nella quale si specchia la fine di un mondo perduto per sempre. Politica e cronaca quotidiana in ‘Tito’s glasses’ s’intrecciano in uno sguardo che porta davvero altrove i vecchi eroismi di una grande illusione, cercando ‘oltre’ l’equilibrio tra passato e presente.
Premio Giuria Giovani
La giuria degli studenti del Collegio di Milano composta da Sara Barricelli, Davide Brocchi, Francesco Furlanis, Andrea Giudici, Donatella Mancini, Paolo Rodi, Annalaura Tiberini, Elide Vincenti ha assegnato il premio per il miglior documentario a Tito’s Glasses di Regina Schilling con la seguente motivazione:
Per una verità senza sovrastrutture, dando voce a storie complicate ed avvicinando lo spettatore a realtà distanti ma indubbiamente degne di approfondimento.
Se l’opera nel trasmettere la sua storia riesce addirittura a dialogare con il pubblico, il valore aggiunto è assicurato.
Per la piacevolezza con cui la narrazione ricostruisce i frammenti di un passato doloroso, ammiccando al fruitore con citazioni ad effetto ed ironia sempre calzante.
Per la qualità estetica e per le ottime inquadrature che ci accompagnano poeticamente nei luoghi in cui la storia conduce.
Per le calzanti colonne sonore che rimangono impresse, guadagnando a tratti la scena e completando l’esperienza della fruizione.
Per il modo in cui bellezza e sorriso ci hanno condotti alla riflessione durante questo viaggio on the road della protagonista nel tentativo di ricostruire la vita dei propri genitori.

Premio del Pubblico
Driving with Monologue di Roberta De Paoli