Systemic Change Project: i leaders di Hollywood vogliono assumere più donne

Due giorni di discussioni private tra gli influenti “insiders” di Hollywood, hanno generato la proposta di incrementare la presenza delle donne da entrambi i lati della telecamera, ma i dettagli che riguardano iniziative quali programmi-guida, “training sessions” anti-pregiudizio e una parità di genere approvata dal sistema, rimangono ancora da elaborare, secondo un organizzatore del progetto.
Per quanto concerne i risultati della sessione di brain-storming di Ottobre di questa settimana, i capi degli studios, delle case di produzione e delle agenzie hanno detto che sono determinati a spingere le compagnie di intrattenimento ad assumere più donne nel campo della recitazione, della sceneggiatura, della regia, etc. Il “Systemic Change Project”, un’iniziativa congiunta del Women In Filmos Angeles e del Sundance Institute, segue una precedente ricerca delle due organizzazioni che ha rivelato l’enorme divario tra uomini e donne nell’industria dell’intrattenimento.
“Dopo tre anni di ricerca, è tempo di agire”, ha detto Kirsten Schaffer, direttrice esecutiva di Women In Film Los Angeles. “Questo è un problema sistemico profondamente radicato, che richiederà una soluzione complessa…questo è il primo passo. Non è la “fine del gioco”. La Schaffer ha affermato che i due giorni di incontri al Pacific Design Center in Ottobre, sono stati potentemente funzionali nell’unire individui di compagnie molto diverse tra loro come CAA, WME, Warner Brothers, Marvel Studios, Miramax, Lionsgate e Tristar Pictures. Il gruppo non ha esercitato pressione affinchè ogni singolo studio e network venisse incluso durante questo meeting iniziale, ma gli organizzatori sperano di coinvolgere altri “grandi” nel giro dei “future talks”.
Le due organizzazioni stanno ora progettando linee guida specifiche per creare, per esempio, una “certificazione della parità di genere”. Il marchio di approvazione dovrebbe inizialmente essere dato a film e programmi tv che forniscono sostanziose opportunità di lavoro alle donne. In seguito, potrebbe essere esteso per encomiare interi studios o networks. Il programma potrebbe essere conformato a quello del Producers Guild of America, che garantisce un “Marchio Produttori” a quelli che hanno ricevuto un merito di qualità per la produzione; o all’ “Indice di parità aziendale” della Human Rights Campaign Foundation, che classifica le aziende in base alle politiche che esse adottano nei confronti degli impiegati LGBT.
In progetto c’è anche il piano di assumere un educatore, che dovrebbe formare i singoli individui e le organizzazioni sui danni dei pregiudizi inconsci. I partecipanti ai workshops in Ottobre, hanno detto di esser rimasti particolarmente impressionati dal training fornito agli impiegati di Google. E’ stato progettato per sradicare i pregiudizi che le persone non sono consapevoli di nutrire. Il training per l’industria dell’intrattenimento potrebbe prendere spunto a queste sessioni di Google. Un’altra iniziativa del Systemic Change Project dovrebbe selezionare una dozzina di registi più o meno agli inizi delle proprie carriere, per un training speciale lungo un anno e un progetto di associazione. I membri dovrebbero essere appaiati con “sostenitori all’interno del mondo dell’industria che aiuteranno loro attivamente per portarli al livello successivo”, secondo l’annuncio del gruppo.
Il gruppo di patrocinio vuole anche promuovere più “ambasciatori”, leaders dell’industria che creeranno pressioni all’interno delle proprie compagnie, affinchè ci sia più parità di genere. Durante le discussioni in Ottobre, è stata data una grande importanza al fatto che assumere più registe, sceneggiatrici e attrici non è solo un imperativo morale, ma anche economico, in quanto creerebbe film e show che attraggono un pubblico più ampio. “Essendo io un uomo che ha professionalmente e creativamente tratto grande beneficio dalle donne come protagoniste, registe, produttrici, scrittrici, colleghe dell’esecutivo e come spettatrici, a me la parità di genere è sempre sembrata l’obiettivo più vantaggioso da raggiungere per chiunque lavori nell’industria dell’intrattenimento”, ha effermato Erik Feig, co-presidente di Lionsate, al raduno di Ottobre. “Quindi, sotto questa prospettiva, è stata una decisione molto semplice da prendere per me.”
Un’infinita quantità di studi e critiche, in questi anni, hanno rivelato la notevole “sotto-rappresentazione” delle donne nel business dell’intrattenimento. Le due organizzazioni che hanno guidato le sessioni di Ottobre, hanno precedentemene sponsorizzato una ricerca dalla USC Annenberg School for Communication and Journalism, che ha scoperto come meno del 2% dei 100 film col maggiore incasso dell’ultimo anno, è stato diretto da donne.
La Schaffer ha affermato che le organizzazioni raccoglieranno ulteriori fondi per cercare di incrementare e realizzare le idee che sono nate durante gli incontri.
 
FONTE: http://variety.com/2015/film/news/system-change-project-women-in-film-tv-1201652159/