Presentazione Gap&Ciak. Primo rapporto DEA – donne e audiovisivo

Gap&Ciak. Primo rapporto DEA – Donne e Audiovisivo
sarà presentato
al 34° Torino Film Festival
mercoledì 23 Novembre alle ore 15.00
presso Museo della Radio e della Televisione RAI
Via Verdi 16 – Torino

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Interverranno Maura Misiti, IRPPS – CNR , Ilaria A. De Pascalis dell’Università degli Studi Roma Tre e Mariangela Barbanente di Doc/it.
Il progetto DEA si propone di affrontare il tema delle donne nel settore audiovisivo con l’obiettivo di raggiungere la reale parità in un’industria che ha importanza strategica nella formazione (ma anche eliminazione) degli stereotipi di genere.
I CONTENUTI AUDIO VIDEO SONO I PRINCIPALI CREATORI DI PERCEZIONI E COSTRUTTORI DELL’IMMAGINARIO COMUNE.
“È ampiamente dimostrato che il modo in cui descriviamo le cose (e le persone) influenza
il modo in cui quelle cose (e persone) possono essere percepite, ricordate, o pensate”
(Darley, Glucksberg e Kinchla , 2005, “Fondamenti di Psicologia”, Il Mulino)
L’IRPPS – CNR, con il sostegno di SIAE presentaGap&Ciak. Primo rapporto DEA – donne e audiovisivoal 34° Torino Film Festivalil 23 Novembre alle ore 15,00presso Museo della Radio e della Televisione, RAI, via Verdi 16.
Interverranno Maura Misiti, IRPPS – CNR , Ilaria A. De Pascalis dell’Università degli studi Roma Tre e Mariangela Barbanente di Doc/it
LE DISEGUAGLIANZE DEL CINEMA ITALIANO
L’88% dei film a finanziamento pubblico italiano sono diretti da uomini. Solo nel 12% dei casi si registra una regia femminile.
Il 79% dei film prodotti dalla Rai è stato diretto da uomini. Sono quindi solo il 21% i film prodotti dalla Rai con una regista.
Il 90.8% dei film che arrivano alle sale cinematografiche è diretto da uomini.Meno del 10% (9,2%) sono i film diretti da donne che arrivano nelle sale cinematografiche.
Sinché l’industria cinematografica continuerà a offrire na rrazioni e rappresentazioni del mondo da un punto di vista essenzialmente maschile, resteremo una società maschilista e patriarcale. L’Italia è al 127 posto (su 144) per quanto riguarda la parità di trattamento economico nel mondo del lavoro, secondo il Global Gender Gap report 2016.
Il progetto DEA, di cui presentiamo il primo rapporto, si propone di affrontare il tema delle donne nel settore audiovisivo con l’obiettivo di raggiungere la reale parità in un’industria che ha importanza strategica nella formazione (ma anche
eliminazione) degli stereotipi di genere.
Non manca certo la determinazione
Le iscrizioni alla scuola Nazionale di Cinema, tra il 2006 e il 2013, sono state fatte, nel 39% dei casi, da donne. Nello stesso periodo il 41,5% dei diplomi sono stati conseguiti da donne.
Non mancano nemmeno le qualità
Il 33% dei film diretti da donne che hanno partecipato a festival nazionali e internazionali ha ricevuto almeno una nomination o un premio.
Diamo una vera chance a questa determinazione e questa qualità
I fondi che si renderanno disponibili dal 2017, grazie al DDL Cinema Franceschini sono una occasione concreta per ridistribuire le opportunità su base più equa, tra donne e uomini.
Cosa raccomandiamo
1) che il principio della parità di genere sia applicato anche nella definizione del comitato dei 5 esperti preposti alla valutazione e all’assegnazione dei contributi selettivi (art. 26) e nella composizione dell’organismo di controllo della classificazione del film
prodotto.
2) che una parte considerevole dei fondi sia assegnata a progetti presentati, diretti, coordinati e prodotti da donne.
3) che relativamente a studi ,analisi, valutazioni di impatto, linee guida e nella relazione annuale (previsti agli artt. 10,11 e 12 e 27) sia adottato un approccio che valorizzi le diversità e, in particolare, quella di genere.
4) che all’interno degli studi e ricerche (art. 27, comma 1, lettera h) sia compresa anche la realizzazione di un database sui professionisti del cinema e dell’audiovisivo adottando una prospettiva di genere.