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FOCUS: L’IDENTITÀ MULTIFORME.
Figure femminili, case e famiglie nella complessità del Medio Oriente

Lo sguardo femminile e le abilità, pratiche e relazionali, delle donne forgiano giorno per giorno, dentro e fuori dalle case e dai vincoli di sangue, una identità che nell’area medio-orientale, più che altrove, è stratificazione e impasto millenario di culture, come malta o tufo con cui costruire e fortificare case, credenze, valori, o come farina, da far lievitare, mescolando cibo e passioni. Sono questi gli ingredienti che hanno ispirato un focus sull’identità e le sue molteplici “forme”. Immagini e storie da un cinema indipendente che sfida – e ciò che più conta dall’interno – la propria stessa cultura. Pochi ma significativi titoli dell’ultimo decennio firmati da registi e registe – da Shira Geffen a Hiam Abbas, da Eran Riklis a Suha Arraf – e anche un piccolo tributo al talento ormai riconosciuto dei fratelli Elkabetz, Ronit e Shlomi, che quei conflitti di genere e familiari raccontano da tempo con grande efficacia, mescolando dramma e ironia, da To take a wife, 2004, a Seven Days-Shiva, 2008 sino al recente e acclamato Viviane, 2014.
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ANA ARABIA
Amos Gitai, ISRAELE / FRANCIA 2013, 84’
ARAVIM ROKDIM (DANCING ARABS)
Anteprima italiana

Eran Riklis, ISRAELE / FRANCIA / GERMANIA 2014, 105’
HÉRITAGE (INHERITANCE)
Hiam Abbas, FRANCIA / ISRAELE / TURCHIA 2012, 88’
BOREG (SELF MADE)
Anteprima italiana

Shira Geffen, ISRAELE 2014, 89’
SHIVA (SEVEN DAYS)
Ronit e Shlomi Elkabetz, ISRAELE 2008, 103’
VELAKAHTA LEKHA ISHA (TO TAKE A WIFE)
Ronit e Shlomi Elkabetz, ISRAELE / FRANCIA 2004, 99’
VILLA TOUMA
Suha Arraf, 2014, 85’
GETT, THE TRIAL OF VIVIANE AMSALEM (VIVIANE)
Ronit e Shlomi Elkabetz, ISRAELE / FRANCIA / GERMANIA 2014, 115’

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