Per la 24ma edizione di Sguardi Altrove Film Festival, la sezione non competitiva Diritti Umani, oggi, a cura di Sergio Di Giorgi, apre due finestre su scenari che in parte si sovrappongono: il dramma globale dei rifugiati – con particolare riferimento a quanto accade nella “fortezza Europa” e sulle sue sponde – e la tragedia della guerra civile siriana (oltre mezzo milione di morti , 5 milioni di profughi fuori dal paese e oltre 6 milioni di sfollati interni).
Spiccano nel programma due anteprime internazionali. Nella giornata inaugurale del Festival, domenica 12 marzo sarà proiettato, alla presenza della regista Chiara Sambuchi, già autrice di numerosi e apprezzati documentari, Lost Children. Thirty thousand minors missing, film che riflette sul drammatico e crescente fenomeno delle tratte dei minori migranti (bambini e ragazzini tra i 9 e i 16 anni) che viaggiano da soli, in particolare dal Medio Oriente e dall’Africa fino all’Europa. Secondo le autorità, dei 200.000 minori giunti sul suolo europeo dal 2014, 30.000 sembrano semplicemente svaniti lungo la strada. Tra Italia, Germania, Inghilterra, Francia e gli uffici ovattati delle istituzioni europee, il film va sulle loro tracce, come una vera inchiesta ma con tutta l’emozione del suo raffinato linguaggio cinematografico. In chiusura di Festival, domenica 19 marzo sarà la volta della giovane regista (che vive tra Milano e Beirut e collabora con Gad Lerner) Marta Santamato Cosentino, con il suo Portami Via, un’opera emozionante e di sorprendente maturità compositiva: il ritratto intimo della metamorfosi di Jamal e della sua famiglia siriana, dal carcere e dalle torture sotto il regime di Assad ad un nuovo inizio a Torino, grazie al progetto-pilota del terzo settore italiano (Comunità di Sant’Egidio e Chiesa Valdese in prima fila) dei “corridoi umanitari”, il primo nel suo genere in Europa, che apre vie di accesso legali e sicure per i richiedenti asilo, a cominciare dai profughi siriani.
“Lungo le drammatiche rotte dei migranti, scompare non solo l’innocenza ma anche ogni residua umanità… anche se per lo più violati e martoriati, i corpi dei migranti, diventano corpi proibiti. Il girone estremo è la “giungla”, dove, per definizione, non c’è posto per gli umani” (Sergio Di Giorgi, dalla presentazione della Sezione nel catalogo del Festival). Altri film, corto e mediometraggi, riflettono dunque su quei “corpi migranti” che, al di là dell’attenzione (spesso quasi morbosa) dei media, restano come invisibili. E’ questa la geniale intuizione, tradotta in puro linguaggio cinematografico, di Damjan Kozole affermato regista sloveno nel suo corto Borders. Tra gli altri film Remains from the Desert di un giovane ma già apprezzato regista tedesco Sebastian Mez (il film ha vinto il concorso cortometraggi al 57° Festival dei Popoli di Firenze) che riflette sulla tragedia degli eritrei che nella loro rotta verso Israele vengono rapiti e torturati, spesso a morte, da bande di beduini nel deserto del Sinai e Les Corps Interdits dove il francese Jeremie Reichenbach, restituisce a noi soltanto la voce dei rifugiati in trappola nella famigerata “jungla” di Calais, che per oltre 18 mesi è stata la più grande baraccopoli a cielo aperto d’Europa.
A ricordare la tragedia siriana, nel giorno del sesto anniversario (15 marzo 2011) dell’inizio della guerra civile. e il triste destino della sua gioventù e delle sue speranze tradite, penserà il drammatico e cinematograficamente possente The War Show (Venice Days Award alle Giornate degli Autori di Venezia 2016), un “on the road” attraverso il paese girato con estremi rischi per la sicurezza personale e firmato dal danese Andreas Dalsgaard e dalla conduttrice radiofonica siriana Obaidah Zytoon.
Nel corso dei dibattiti dopo le proiezioni sono previsti interventi di Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International – Sezione Italiana, di Sonia Forasiepi Commissione patrocini Amnesty – Sezione italiana, Educazione ai Diritti Umani Amnesty Lombardia, di Daniela Porcu di Emergency, di Valentina Polizzi di Save the Children, di Ilaria Lenzi di Oxfam Italia,e di rappresentanti di Medici Senza Frontiere – Italia e di Fondazione Progetto Arca Onlus. Interverranno inoltre Rahel Sereke, socio fondatore dell’ Associazione Cambio Passo APS Onlus, e Adriano Scarpelli, Presidente dell’Associazione Carretera Central – Siena che è tra gli estensori della bozza di una carta europea per i diritti dei minori migranti non accompagnati. Parteciperà anche Francesco Giusti, fotografo documentarista indipendente.
Tra gli eventi speciali della sezione ricordiamo infine anche la proiezione speciale di Ninna Ninna Prigioniera di Rossella Schillaci, ambientato presso l’ICAM-Istituto di Custodia Attenuata per Madri di Torino, che riflette sul tema dei diritti delle madri detenute e dei loro bambini (il film ha da poco ricevuto il patrocinio di Amnesty Sezione Italiana). Alla proiezione seguirà un dibattito cui parteciperanno, tra gli altri, la psicologa Lia Sacerdote, Presidente dell’Associazione Bambinisenzasbarre , Andrea Tollis Direttore Associazione C.I.A.O Onlus
Irene Dionisio e Rossella Schillaci condurranno poi domenica 19 marzo presso la Casa dei Diritti di Milano la Masterclass Liquid Borders. Cinema e documentario di confine, lavorando su alcune loro opere (Sponde. Nel sicuro sole del Nord, Il limite, tra queste) che trattano la questione migratoria da differenti prospettive.
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