"Below Her Mouth", il primo film con una crew tutta al femminile

L’altra notte, un paio di donne con vestito da sera e tacchi si trovavano a Church Street nel quartiere gay di Toronto, ridacchiando al passaggio degli uomini. Il vento cominciava ad alzarsi; come per allontanare il freddo, si sono avvicinate le une alle altre e si sono lanciate in una stridula interpretazione di “Girls just wanna have fun” di Cyndi Lauper.
E, certo, si stavano divertendo, ma erano anche lì in quanto parte di un tentativo delle donne di essere prese più seriamente. Le attrici Natalie Krill e Melanie Leishman erano all’ultima notte di shooting di Below Her Mouth, un film indie da 2,2 milioni di dollari che, a quanto pare, dovrebbe essere il primo film prodotto in Canada ad avere una crew interamente composta da donne. Dalla produttrice alla regista, dall’autista alla tuttofare: nessun cromosoma Y in vista.
Prodotto da Serendipity Point Films – che ha sede a Toronto – con Krill (dal tv show The Next Stop) e la modella svedese Erika Linder, Below Her Mouth è annunciato come un drama su una breve ma significativa storia d’amore tra due donne. L’idea della crew composta solo da donne si presentò quando la produttrice Melissa Coghlan (che ha lavorato precedentemente per il TV show “Say yes to the Dress – Canada” e “Steven and Chris”) e la sceneggiatrice Stephanie Fabizi iniziarono a discutere su come avrebbero potuto approcciarsi in modo sensibile al delicato soggetto del film.
“C’è molta intimità fisica ed emozionale nel film”, ha detto la Coghlan, “quindi, abbiamo pensato che sarebbe stata una grande esperienza per le nostre attrici se avessero avuto il conforto di sapere che sarebbero state dirette e riprese da altre donne. E da lì poi, è andata più o meno così: “Aspetta un secondo, dovremmo assumere un’operatrice donna, e il nostro tecnico luci dovrebbe essere una donna. E anche la macchinista….Insomma, è iniziato tutto così”.
Quando iniziarono ad assumere i membri della crew, “Alcuni bravissimi ragazzi con cui ho lavorato ci chiamarono, cercando di aiutarci a formare la troupe” ha affermato la Coghlan. E così realizzò che avere una crew tutta al femminile avrebbe potuto dare dei vantaggi, aiutando a risolvere uon dei problemi più intricati dell’industria cinematografica.
Questo perchè Hollywood sta ancora reagendo a tutta una seria di “piccoli terremoti” che l’hanno destata dall’indifferenza verso la cronica “cittadinanza di seconda classe” riservata alle donne nell’industria del cinema. L’attacco hacker dello scorso Dicembre alla Sony Pictures Entertainment ha rivelato che le attrici Jennifer Lawrence e Amy Adams hanno ricevuto un minor compenso per i loro ruoli in American Hustle rispetto ai colleghi uomini Bradley Cooper, Christian Bale, Jeremy Renner, e allo sceneggiatore-regista David O’Russel. Un paio di mesi dopo, Patricia Arquette ha sfruttato il suo discorso per la vittoria dell’Oscar, per dichiarare: “E’ arrivato il nostro momento di avere la parità di salario una volta per tutte, e parità di diritti per le donne degli Stati Uniti d’America”.
Il mese scorso, Jennifer Lawrence ha detto ancora la sua riguardo la questione sollevata da Lena Dunham nella sua newsletter “Lenny”. In “Why do I make less than my male co-stars?”, la Lawrence ha riflettuto sul suo fallimento nell’assicurarsi una paga più alta, dicendo: “C’era quel fatto di voler essere apprezzata che influenzava sulla mia decisione di chiudere la questione senza aver veramente combattuto. Non volevo fare “la difficile” o quella viziata.” Parlando di donne che nel cinema non chiedono un trattamento equo, ha scritto: “Potrebbe esserci un’abitudine persistente di provare a esprimere le nostri opinioni in maniera tale che non offenda o spaventi gli uomini?
La battaglia continua anche qui, in Canada. Al St.John’s International Women’s Film Festival del mese scorso, l’associazione patrocinante Women View ha rilasciato il suo studio del 2015 “On Screen”, che ha sottolineato il continuo sforzo delle donne che lavorano dietro la macchina da presa nelle industrie cinematografica e televisiva Canadesi. Dei 91 lungometraggi che hanno ricevuto sovvenzioni da Telefilm Canada nell’anno 2013-14, le donne costituiscono il 17% dei registi, il 22% degli sceneggiatori e il 12% dei cameramen.
E la televisione non è di molto differente: le donne costituiscono il 17% dei registi delle 29 serie TV in lingua inglese finanziate dalla Canada Media Fund nell’anno 2012-2013. In 17 delle 29 serie tv, nemmeno un singolo episodio è stato diretto da una donna.
Lo studio evidenzia che, pur essendo la questione incentrata su un problema economico, forse il problema maggiore è una minor rappresentazione delle donne sullo schermo: “Abbiamo scoperto che sia gli uomini che le donne responsabili della creazione di contenuti, propendevano a favorire personaggi che erano come loro”. Avere più donne dietro la telecamera può portare, col tempo, ad una maggiore presenza di donne di fronte ad essa.
Per quanto riguarda il problema che Below Her Mouth sta cercando di risolvere, c’è però un aspetto che assomiglia molto alla questione se sia nato prima l’uovo o la gallina. A una tavola rotonda avvenuta durante il Toronto International FIlm Festival a Settembre, un paio di produttrici della famosa serie tv Orphan Black hanno spiegato che, nonostante avessero fatto tutti gli sforzi possibili per assumere delle donne in ruoli chiave come sceneggiatrici o registe nell’ultima stagione, ci sono semplicemente meno donne che hanno un’esperienza tale da poter permettere loro di lavorare nello show. Le migliori sono solitamente “prenotate” con largo anticipo.
La Coghlan ha detto di avere poche speranze per Below Her Mouth. “Se potessimo incoraggiare anche solo una donna ad entrare in questa industria o a provare dei lavori che non ha mai pensato di poter fare, sarebbe un enorme risultato”, ha affermato. Ha notato che una donna che la produzione aveva originariamente assunto come stagista non retribuita, è stata molto velocemente promossa ad assistente di produzione e in seguito a terza assistente del regista. “Ha detto che mai avrebbe pensato di essere in grado lavorare come Assist Director”, ha continuato la Coghlan.
Ma quella giovane donna ha presto realizzato le proprie possibilità. “Mi ricordo la prima notte sul set, quando ha urlato a tutti quanti di stare in silenzio”, ha detto la Coghlan. “l’ho guardata -è una persona abbastanza tranquilla- e le ho detto, ‘Hai trovato la voce stanotte!’ E’ stato molto bello.”
Fonte THE GLOBE AND MAIL: http://www.theglobeandmail.com/arts/film/canadian-drama-below-her-mouth-may-be-first-film-with-all-female-crew/article27154994/