Le migrazioni: come e perché raccontarle, con le immagini.
WORKSHOP A CURA DI PAOLO MARTINO
14 – 17 Marzo 2016
ore 10.00 – 17.00
La Fabbrica del Vapore – Palazzina Liberty
Via Procaccini, 4
Milano
Milano Film Network e Sguardi Altrove Film Festival propongono in occasione della 23° edizione del Festival (Milano, 17-25 marzo 2016) un workshop produttivo di videomaking e video-reportage, della durata di quattro giorni, sul tema: “Le migrazioni a Milano: come e perché raccontarle, con le immagini”.
Il workshop sarà condotto da Paolo Martino, autore, tra l’altro, del documentario “Terra di transito” (2014), premiato in diversi festival e presentato in anteprima milanese nel corso della edizione 2015 di Sguardi Altrove Film Festival in collaborazione con Amnesty International Italia e Radio Popolare.
I filmati prodotti dai partecipanti durante il workshop saranno proiettati nella serata inaugurale del Festival e nel corso dello stesso.
Paolo Martino
Reporter e documentarista, frequenta da anni il Medio Oriente. Nel 2011 ottiene un premio giornalistico europeo seguendo la rotta dei rifugiati afghani dal Kurdistan all’Italia. Nel 2012 viaggia dal Caucaso a Beirut seguendo i luoghi e la storie della diaspora armena mediorientale. Nel 2013 il suo documentario “Just about My Fingers” sulla condizione dei rifugiati in Grecia riceve vari riconoscimenti. È autore di vari reportage pubblicati su riviste
italiane ed internazionali. Il suo docufilm “Terra di Transito” (2014) prodotto da Istituto Luce – Cinecittà viene proiettato nelle sale italiane ed europee. Ha 32 anni.
Presentazione
Il viaggio è uno dei temi che più ha motivato e ispirato la produzione narrativa nella storia dell’umanità. L’incontro ravvicinato tra culture diverse mette in discussione le culture stesse e genera i vuoti necessari all’espressione artistica. A questo compito non si è sottratto il cinema, soprattutto nella sua forma più emozionalmente legata alla realtà: il documentario.
Raccontare le migrazioni significa in primo luogo dubitare. Ogni passo in direzione dell’altro sembra inizialmente un distacco da casa, dal gruppo, dalle origini.
Via via che ci si sposta, però, si scopre che le radici, e con esse le appartenenze, affondano in una enorme, intrecciata materia comune che prescinde dallo spazio e dal tempo, e che si chiama umanità. Il racconto dell’altro si fa quindi racconto e scoperta di se stessi.
La continua eco generata oggi dalle migrazioni sui media europei incalza continuamente sia il narratore che il pubblico, sollecitando entrambi su qualcosa che viene avvertito come prossimo, imminente, allarmante; da qui la necessità di soluzioni espressive nuove, urgenti, elaborazioni di punti di vista originali e fecondi.
Come può un narratore avvicinarsi a questo fenomeno senza restarne schiacciato? Quali punti di vista ha a disposizione un videomaker per mantenere uno sguardo profondo e consapevole? Dove passano i confini tra noi e gli altri?
Nel workshop verranno affrontare le scelte che un autore deve compiere durate il processo di scelta del soggetto e di scrittura del trattamento. Poi si procederà nella definizione delle location, delle azioni da seguire, dei compagni di viaggio, delle risorse e attrezzature necessarie, ecc.
Momento costitutivo del processo sarà la strada, luogo di incontro per definizione, dove scopriremo che chi ci cammina a fianco ogni giorno ed è venuto da lontano, non è solo portatore, di lingue, vestiti, abitudini diverse, ma è in primo luogo interprete e protagonista della realtà unica e indivisibile in cui viviamo tutti i giorni: la società.
Infine, in sede di montaggio si tornerà ai problemi teorici discussi in partenza, dal soggetto al trattamento, ma calati adesso nella concretezza del materiale girato, cercando un efficace compromesso tra le idee iniziali e il risultato del lavoro nelle giornate trascorse in strada.
Il montato finale verrà infine “compresso” per crearne un racconto (e/o un promo) da proiettare durante il Festival Sguardi Altrove.
Paolo Martino